domenica 12 ottobre 2008

corre voce



Corre voce che ci vogliano mettere in macchina, sull'auto che noi guidiamo, una specie di scatola nera che registri intelligentemente se:



parliamo al telefonino...



fumiamo....



mangiamo un biscottino...



ci tastiamo le zone intime...







possiamo almeno ascoltare la radio?











Non vorrei sbagliare ma ho l'impressione che questo stato(Stato?...eh, lo Stato...) si stia facendo sempre più borbonico e paternalista, iperprotettivo e invadente, quasi...tirannico oserei dire. Ma la cosa peggiore non è che lui diventi tirannico ma che noi si possa diventare sempre meno responsabili delle nostre azioni, sempre meno attenti...la cosa più pericolosa è che noi ci si possa abituare all'idea che possiamo permetterci di non essere presenti a noi stessi...tanto, c'è sempre qualcun altro un po' più sobrio di noi, disposto ad accompagnarci a casa...

Scusate...ma io vengo da un'altra scuola



Pensavo quasi che sarebbe ora di fondare un movimento che dia voce alla coscienza consapevole, autonoma ed emancipata e di chiamarlo "nuovo rinascimento"...e non, nuovo risorgimento, visto i danni che ha già fatto....e no, la parola risorgimento non la voglio proprio più sentire...sì, mi piace nuovo rinascimento.















mercoledì 17 settembre 2008

a proposito di caste...e padreterni


eh sì...mannaggia ste sigarette. <<<<
Così sento la parola "casta"...ah le mie orecchie!!

E se parlassimo anche di notai?

Il 4% su ogni transazione, solo per una registrazione.

Se parlassimo di avvocati?

Perchè davanti a un giudice a dire le mie ragioni non ci posso andare da sola?

Se parlassimo di farmacisti?

Stanno ancora fumando dalle orecchie per i banchi aperti negli ipermercati.



...e poi. se insieme alle stragi del sabato sera, degli ubriachi al volante e dei fatti e strafatti parlassimo anche delle stragi dei superarticolati? Che se ne vanno in giro addobbati come degli alberi di natale, hanno motori che permettono loro di raggiungere, ormai, elevate velocità, ma scorreggiano e sfiatano come nibelunghi e si credono i padreterni della strada...

lunedì 18 agosto 2008

va bene così


Ecco. E' quando torno a casa che fa sera e percorro quelle lunghe statali o anche le autostrade che sembrano ritagliate nei panorami di J. Ford, e al contrario di quelli sono popolati non da ombre di pellirossi ma da ombre di ciminiere e silos, tralicci d'alta tensione e manipoli di cavi che corrono in tutte le dimensioni, è in questi momenti, che mi chiedo pressante: ma... chi siamo noi? Che cosa siamo?


Non c'è da preoccuparsi: sono attestata sulle venti-venticinque sigarette e il mio medico dice che va bene così. Lui adesso è in ferie.

venerdì 1 agosto 2008

morte di un killer

...Ci vediamo domattina giù nel fosso giù nel fosso
Nelle vene avrò una pista di vino rosso
Nelle vene avrò un ruscello di vino rosso
Per vederci un po’ più meglio in fondo al fosso...
Oggi ho portato i miei figli al mare.
...Ci saranno camomilla
E rosmarino in fondo al fosso
E cicuta e biancospino e un fringuello e un pettirosso
A guardare il mio destino malandrino in fondo al fosso
Sette denti d’assassino e qualche osso
Da lasciare dove stanno e stanno bene in fondo al fosso...



Guardandomi intorno, guardando il ghiaccio lasciato dal fuoco di due anni fa, la lunga spiaggia ferita e desolata, il panorama e i colori a me estranei, perchè io da sempre mi considero tirrenica per nascita e vocazione, mi sono ritrovata a pensare che non è difficile in fondo trovare dei punti di contatto anche con ciò che non ci appartiene. Se si vuole sopravvivere.

...Ci vediamo domattina sotto al ponte.. sotto al ponte
Quando il fiume avrà cancellato tutte quante le mie impronte
Sulla testa avrò un cappello di tre punte…di tre punte
Sulla testa avrò un cappello di tre punte
ed un occhio luminoso proprio al centro della fronte...


Non è difficile accarezzare con uno sguardo accogliente una costa straniera, che non ci appartiene per quei tronchi di macchia mediterranea e quei rovi che s'insinuano fin sulla spiaggia, per quel mare dal colore verde, opaco, per niente trasparente, ma spumeggiante e ventilato. E il vento, insieme alla musica si porta via tanti se e soprattutto la nostalgia e il dispiacere per quello che non è stato e mai sarà.
...Amore riconoscimi ,dal fondo della via
Amore mio perdonami ,se me ne vado via
Amore mio salutami ,dal fondo mio
Amore mio riguardami ,da questa brutta compagnia...

Non tornerò più a vederti ogni estate. Non vedrò te e non vedrò le mie isole di fronte, col sole che tramonta in mezzo a loro, di faccia e non di spalle.
Mio padre e morto e sono sicura che anche tua madre non c'è più. Sono sicura che anche tu non ritornerai più in quel posto dove piovevano istanti in cui tutto sarebbe potuto succedere. E non è successo nulla.


...Quando il fuoco avrà squagliato le mie scarpe
E la pioggia avrà lavato le mie colpe
Non potrà mozzicarmi né la cagna né la volpe
Non potrà più farmi male né la vita né la morte
Né la morte col sorriso né la vita con la falce...


Di tanto in tanto, di notte, sogno la tua casa rossa nella curva. La sogno scomposta, sempre diversa, chissà, forse ci avranno messo una pizzeria e dalle stanze al piano superiore, da dove nascosto dietro le persiane mi spiavi, ci avranno ricavato una pensione.


Pazienza.... è andata. Qui il sole non luccica sull'acqua, non lancia bagliori né lame taglienti che colpiscono gli occhi e il cuore e la spuma del mare non ti colpisce il faccia come uno schiaffo, chiara e cristallina come la risata delle persone felici.


Ho idea che non sarà più niente felice.


Ho idea di avere in qualche modo sprecato la felicità, di non averla saputa interpretare come si doveva.

...Amore mio salutami dal fondo della via
Amore mio salutami che me ne vado via
Amore mio perdonami per questa brutta compagnia....



Qui pullula di branchi di piccoli pesci azzurri e argento che si muovono velocemente sotto il pelo dell'acqua muovendo grandi chiazze scure. In aria volteggiano gabbiani che a turno si tuffano in picchiata e riemergono con il loro pasto fra il becco.


A volte sono strane le vie percorse dall'affezione.
Il gatto di alice ronfa sornione




le note sono di francesco de gregori "fine di un killer"
Nell'immagine:" fontana " di rapetti


venerdì 4 luglio 2008


In realtà il post col pesce arrabiato andava per oggi, perchè è oggi che ho perso il controllo.

Chissà se è previsto dal percorso del training...

E' che vorrei essere apprezzata e invece mi accorgo di essere usata.

In realtà sono circondata da grandi manipolatori.

I bambini sono manipolatori d'eccellenza.

Mia madre è stata, e tuttora è una grande manipolatrice.

Mio marito, vorrei chiamarlo compagno ma non posso e devo chiamarlo marito, è un manipolatore, affabulatore.

Persino il mio amante virtuale è un grande manipolatore.
Vado a vedere cosa dice wikipedia a tal proposito....

giovedì 19 giugno 2008

volubile


Si è spenta la fiamma che ardeva per te

La pioggia ha confuso anche le lacrime

E l' indifferenza si mescola già con l' oblio

Il senso di tutto poi cambia lo sai

E il vento più forte si placa anche lui

Soltanto il ricordo dal niente riaffiora ogni tanto...

La polvere aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa poi stempera anche i colori

Gli odori svaniscono ed anche l' amore

Non trova la strada non ha più il tuo nome

Rimane soltanto quel senso di cose perdute

Che non tornano più, che non contano più.


Volevo salvarti, salvarti da me

E da quell' idea di malinconoia

Che porta a vedere le cose in un modo un po' strano

Ma tu mi volevi soltanto per te

Io che non so neanche bene cos' è che voglio davvero

Perchè in fondo sono volubile...

La polvere aumenta aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa stempera anche i rancori

Gli odori svaniscono ed anche i sapori

I baci e gli slanci non hanno più ardore

Mi viene il sospetto che anche l' amore è volubile

Non meno di noi, un po' come noi, non meno di noi.

La polvere aumenta un po' tutti i giorni

E il quadro sbiadisce confonde i contorni

Il tempo che passa poi stempera anche i dolori

I fiori appassiscono ed oggi l' amore non trova la forza non ha più il tuo odore

Rimane soltanto quel suono di dolci parole

Che non sento da un po', che non sento da un po'

Non sento da un po'

Che non sento...


l'amore è volubile...(stadio 2005)



...volubile, che fa rima con futile

lunedì 16 giugno 2008

attenzione al sabato

Mentre torno a casa, le auto scivolano veloci sulla strada. Alla guida ragazzi euforici, felici, perchè pensano di essere loro adesso a decidere quando il giro sulla giostra finisce, qual'è la elocità, quale la direzione. ma io che ne so, sono una signora attempata io.


Il sabato è sempre un rischio.
Il Sabato è eccezione, è mattanza, è il carnevale della settimana, è baccanale, è disordine, è sregolatezza, è il permesso di andare oltre le regole.
Il sabato è il nido dell'infanzia e, soprattutto, dell'adolescenza.
Il sabato, da sempre, è meglio della domenica. La domenica si riposa ma il sabato..si trasgredisce.

La trasgressione è la base del potere dell' essere giovani e l'adolescenza è il suo regno. Mettersi alla prova il suo programma di governo. Fin quando hai voglia di trasgredire puoi sperare di avere 16 anni, di essere immortale, di poter ignorare la logica, la matematica e le leggi di gravità.
Inizia tutto lì, nel sabato.
Il sabato si comincia a fumare, il sabato si inizia a drogarsi, di sabato scegli a quale musica appartieni, con quale luce vuoi illuminarti; il sabato si segnano i confini tra la realtà e il suo rifiuto, il sabato ci si lascia andare alle cose più truci, salvo a scoprire il lunedì mattina che non è cambiato niente: non siamo morti, non ci hanno arrestato, il portiere ci fa il solito sorriso e siamo ancora ancora qui, su questa faccia di terra, ad aspettare un altro sabato.
C'è una zona nel nostro cervello che si chiama sabato.

Qualunque buon proposito possa avere, il sabato me lo sbaraglia. Sabato mattina, se non ho molto da fare resto a letto una buona ora in più, anche due a volte. Posso mettere il piede a terra anche alle 10. Poi comincio a guardarmi in giro e ad assaporare il disordine, a cercarlo, a inventarmelo: un' uggiosa trascuratezza, una noncuranza leziosa, una distanza voluta e ostinata dalle cose concrete e reali e una ricerca altrettanto ostinata di motivi nostalgici mi porteranno alla notte, che sarà lunga, avvolgente e naturalmente, satura di fumo. Da estranea mi prenderò cura dell'intrascurabile.

Così, mano mano che mi addentro nella notte il controllo si fa meno severo e attento, fumo più di quelle 20 sigarette che mi sono concesse. Recupererò domattina, con una bella dormita.


Smettere di fumare significa cambiare registro di vita. Lo ammetto con dolore e sofferenza. Lunedì notte evitare di farmi un caffè all'una di notte.


domenica 15 giugno 2008

punto 1.... automatismi


Da quando ho due blog, ogni volta devo decidere a quale dei due dedicarmi. Quando riesco finalmente a prendere una direzione scopro che il mio tempo è scaduto e devo fare altro.

Eravamo pedissequamente arrivati a venti, io, il medico e il mio piccolo diario tascabile dove puntualmente e diligentemente devo annotare ogni sigaretta accesa scoppiasse la terza
Poi invece di sentirmi apprezzata mi sono sentita usata. E' così che ho perso il controllo, ed è così che non si sa più quante sigarette fumi, perchè non importa saper far di conto.

Ma stasera come rossella, ti dico: domani è un altro giorno.

sabato 14 giugno 2008

un passo alla volta: destinazione venti.



In realtà non voglio tifo e non voglio commenti.


Perchè questo è il diario intimo di una storia intima che non ammette distrazioni: è per questo che mi sono rifugiata in tenda, ed è come essere in alto mare senza radio e senza bussola, senza compagni di bordo, oppure sulla cima di una montagna senza neanche la bandiera.


Sono in isolamento, e in isolamento devo restare, ne va della riuscita dell'impresa.





Sono uscita da studio per tornare a casa all' una e trenta, in cielo c'è una luna rossa grande e tonda che mi colpisce in fronte di sorpresa e mi viene voglia di mandarti un sms per raccontartelo. Poi mi viene in mente che avrebbe un'aria di romanticismo del tutto fuori luogo tra noi. Metto in moto e affronto la strada del ritorno con la sigaretta accesa fra le dita.





L'assistente del medico della asl che cura la mia disintossicazione mi ha fatto una specie di test d'ingresso. La domanda era: le sembra un buon momento per smettere?





Non è mai un buon momento per smettere. Sappilo.
C'è sempre, qualche dispiacere.
C'è sempre qualche noia, qualche problema. Qualche alibi.
Non è mai un buon momento per smettere così come non è mai un buon momento per morire, anzi per uccidere, perchè è di questo che si tratta: uccidere la parte autolesionista, la parte cinica e disperata, la parte che sa difendersi dagli altri ma non da se stessa, quella che non ha interessi e che crede che tutto è relativo.
Chi dovrebbe compiere quest'omicidio è la parte che non fa che piangere, quella debole e incapace, incapace soprattutto di crescere, soprattutto quando crescere significa farlo a spese di quella parte che è stata il suo sostegno, il suo scudo, il suo schermo, la sua unica compagna affidabile.

Il medico mi ha rincuorata, non sarà un omicidio cruento, una morte tragica e dolorosa. Impegnativa, forse, ma alla fine si è studiato di chiamarla eutanasia.

Venti al giorno, non una di più per le prossime due settimane. Questo l'impegno e il primo passo.
E questa sorta di diario nel diario.


(ma chi ha cancellato questo post e i suoi commenti?)






venerdì 13 giugno 2008

in tenda...e smetto,


Premesso che considero che il primo figlio è sempre il più bello e che di conseguenza, considero il mio primo blog ineguagliabile, ti chiederai o ti sarai chiesto che ne è del condominio più irrequieto di mondoblog: abbandonato anche lui alla deriva con tanti altri immaturi destini?
Amministratrice stanca? Svogliata? Presa da altri accidenti?
Un po' tutto di questo, il nuovo blog in verità non mi soddisfa più di tanto. E' come se mi fossi trasferita in un'altra città e dovessi farmi dei nuovi amici, senza nessuna voglia di indugiare coi preliminari.
Vero è anche che vagheggiano del resto il caro Carlo, se non lo pungolo posta una volta all'anno, la cara Fiore e Conanne, il bacodelcalodelmalo, Guiro e Oblomov , desparecida la torrida Eva con suo complementare Irrequieto e tanti altri ne potrei nominare che sono in fase di disaffezione.
Io no. Anche se la menata di Tiscali di rinnovare la piattaforma ha avuto come esito la defidelizzazione, te lo dico subito cosa è veramente successo del successo in condominio: ho ceduto simbolicamente ai ripetuti e cortesi inviti del nostro doc e mi sono trasferita in tenda, se non al Cenisio come lui auspicava, almeno in giardino ed è da lì che sto scrivendo e prossimamente scriverò, poichè presa da un improvviso attacco di eremitismo solidale mi sono ritirata in estrema solitudine per curare, coltivare, consolidare e solidificare una decisione ormai presa:

VOGLIO SMETTERE DI FUMARE!!

sono quindi ormai da mesi in ritiro spirituale cercando di capire perchè, assodato che fumare è una cosa da idioti, io non riesca a smettere. Autostima in caduta libera, mi sono subito resa conto che il legame tra me e le sigarette è un vincolo di sangue che solo con sangue si scioglierà ed è per questo che da due settimane faccio training autogeno con il medico assegnato della asl.
Ti tengo aggiornato/a giuro, ma tu, incrocia le dita.

domenica 6 aprile 2008

spudoratamente


Spudoratamente.

Ebbene, sì lo so, manco e non sono assidua, non dovrei avere facoltà di parola e neanche, quando mai, di polemica.


Però scusa siamo in piena campagna elettorale e certe cose ti tornano in mente perchè...la campagna elettorale si fa in occasione delle elezioni, o altrimenti dette ludi cartacei.....

elezioni....

votazioni.....


ci sono dubbi che mai hai razionalizzato, quindi mai hai chiarito...forse mai hai osato domandare...

Poi un giorno...per l'ennesima volta....riapri per caso il vademecum del bravo elettore edito a cura del ministero degli interni, quasi a volerci trovare una qualche novità sostanziale e scopri che:


per l’elezione della Camera (scheda rosa) sia per l’elezione del Senato (scheda gialla), l’elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa..... (omissis)...Nella regione Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l’elettore esprime il voto tracciando con la matita.........

(omissis)

per le elezioni provinciali( scheda verde)
L’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto.....



Elezioni Comunali (scheda azzurra)
Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario L’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno......


Nei comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinarioL’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto.....


Adesso, non so tu, ma io mi chiedo:



PERCHE' SI DEVE USARE LA MATITA COPIATIVA?



Non so a te ma a me la cosa comincia a puzzare.....

A parte i costi di tutte queste matite che poi si sanno dove vanno a finire?

Sì che si sa dove vanno a finire...






venerdì 28 marzo 2008

piove sulle palme


Allora….vediamo….facciamo il punto della situazione, vediamo se ho capito bene.
Siccome il problema è il clima, il pericolo la desertificazione, l’ipotesi che si diventi anche noi terzo mondo alla ricerca di una goccia d’acqua in un deserto per noi nuovo e ostile, le amministrazioni locali hanno deciso di correre ai ripari piantando ovunque palme, palmenti e palmizi di ogni genere.
Intanto piove, piove alla perdiosanto.
In attesa che le palme crescano.....

lunedì 10 marzo 2008

la solita monnezza

Pensavo…..
Più che pensare, ricordavo…
La strada ha tagliato un mandorleto in fiore, sbocciato e ordinato verso il massimo della produzione. E ho ricordato.
Poi ho iniziato a pensare.
Noi figli di pseudo proprietari terrieri, nel senso che avevano la terra ma non la possedevano semplicemente perché erano altri a lavorarla. Gli altri erano contadini restati in paese mentre loro a fare i professionisti in città. Noi figli, dicevo, figli di famiglia con proprietà e sempre qualcosa da perdere, abbiamo un rapporto distorto con la realtà, maturiamo tardi l’attualità che ci resta sempre un po’ estranea, e restiamo sempre, in fondo al cuore, un po’ figli di proprietari terrieri, teneramente legati ad un’immagine lesiva di quando papà ci prendeva per mano e ci portava a vedere “la chiusa”, possibilmente senza sporcarci le mani, possibilmente senza infangarci le scarpe, a goderne l’ombra, i frutti, i colori e non ultimo in importanza, il senso della proprietà, che ci sarebbe da farci un lungo discorso.

Il senso della proprietà, inutile dirlo racchiudeva il senso del rispetto
Ci resta nel cuore questa cosa, anche quando siamo diventati di sinistra perché a intuito, era il modo migliore per rompere le palle a quei genitori, ma senza grandi convinzioni, con tutte le perplessità che si generavano dall’avere il motorino, il montone per l’inverno e gli zoccoletti del dottor Scholz per l’estate e per giusto ci sarebbe dovuto toccare l’eskimo al posto del K-way.
Poi qualcuno mi regalò un piccolo pastore belga e decisamente il mio posto era a destra, per decenza, per coerenza, senza rimpianti né morsi di coscienza.
E c’erano altri motivi per contestare la patria potestà, più sottili, più etici che politici.

Oggi non mi sento di destra e non mi sento di sinistra, e non perché, in scia al buon Fossati mi sento libera ma solo perché, a destra o a sinistra, mi rendo conto che c’è molta negligenza( a essere buoni) e incapacità e come la giri e come la volti ti ritrovi sempre e solo seppellito nella mondezza. Questo ha sostituito la finta, forse, buona educazione e il sussiego di un tempo, solo questo.

Per il resto è passato natale, carnevale e il festival di san remo, mi sono persa tante occasioni per dire la mia anche se l’ho pensata e probabilmente appuntata su qualche fogliettino volante, che rigorosamente è andato perduto. Però una cosa me la ricordo, sul festival di san remo. Quando è finito ho tirato un sospiro di sollievo, festival particolarmente difficile quest’anno, iniziato con il tragico ritrovamento dei fratellini di Gravina: alla fine ho pensato: però questo Pippo, nonostante tutto, è un gran professionista. Meglio di tanti nostri politici.


Un grazie a tutti quelli che continuano a pensarmi.