mercoledì 15 agosto 2007

per un fatto di piedi


Per un fatto di piedi mia madre mi costringeva ad interminabili passeggiate a piedi nudi sull’acciottolato della spiaggia.
Non è che fossi sola, o l’unica a soffrire.
Lei e la sua amica Iole avevano convinto tutte le mamme del quartiere del paese di pescatori dove andavamo a passare l’estate, che camminare a piedi nudi sui sassi rinforzava lo spirito, le ossa, la pianta dei piedi e preparava alla vita.
Lei e la sua amica Iole alle 3 del pomeriggio si appisolavano al fresco delle persiane abbassate nei loro letti, mentre io e una quindicina di altri scalmanati dall’età compresa tra i cinque e gli undici anni percorrevamo due chilometri di spiaggia sotto la guida dell’inflessibile guida-bambinaia di 15 anni. Ogni giorno, per tutti i giorni dell’estate, che per anni durò tre lunghi mesi.
Per un fatto di piedi, oltre a camminare sotto il sole e sopra i sassi ci era permesso arrampicarci sugli scogli.
Era il premio alla passeggiata fino alla fornace.
Gli scogli non erano quei cubi di cemento che adesso usa mettere a frangiflutti, ma veri e propri pezzi di roccia scivolosa o aspra e ruvida, che era molto meglio saltarci sopra che passeggiarci. E dovevamo imparare a districarci tra punte e spigoli, curve e cunicoli in un gioco in cui erano molto bravi i figli dei pescatori, ma solo all’inizio, perché poi, con l’abitudine, anche noi ragazzini di città, per un fatto di piedi, ci siamo fatti l’equilibrio adatto, e il coraggio per saltare da un picco all’altro nonostante il rumore del rifrangersi nelle orecchie e la paura di cadere.


Poi, con il tempo, ho notato che in un punto della mia vita, venivo assalita da una sorta di vertigine e un delicato plantare mi impediva di andare a piedi nudi e soltanto pensare di saltare da uno spuntone all’altro. Equilibri difficili da conservare, con sé stessi, col proprio corpo. Ero fragile. Lo dico adesso, che ho ripreso a camminare sugli scogli, un po’ sorpresa, un po’ imbranata forse, ma senza vertigine.
(nella foto una scultura di paolo borghi)

12 commenti:

octopus ha detto...

Visto che insisti (7 commento mi hai lasciato) ti ho linkato.


Chissà che calli avrai!!!!!

sally brown ha detto...

visto che insistere sortisce i suoi effetti?

ariela fajrajzen ha detto...

sai, la nostra generazione è stata educata a pensarli certi apprezzamenti ma non pronunciarli.
Buona notte

ariela fajrajzen ha detto...

...naturalmente scherzo...

Eskimo ha detto...

Memorizzato il tuo indirizzo. i piaceva moltissimo camminare a piedi nudi nella terra di mia nonna. Darei non so cosa per camminare su polvere e sassi.

ariela fajrajzen ha detto...

sì, spesso diciamo la verità mascherata da scherzo/ironia, forse pensiamo di "alleggerire".
Buona giornata.

Amfortas ha detto...

Da ragazzo mi scottavo spesso i piedi sulla sabbia di Lignano Sabbiadoro. Crescendo, mi sono accorto che la sabbia bollente era un'ottima scusa per trovare momentaneo rifugio sotto gli ombrelloni di sconosciute, ma generose, tedesche.
Insomma aggiungevo bollore a bollore.
Ecco, un commento scritto con i piedi mi pareva di gran buon gusto per godere dell'ombra del tuo ombrellone nuovo.
Ciao :-)

Amfortas ha detto...

Da ragazzo mi scottavo spesso i piedi sulla sabbia di Lignano Sabbiadoro. Crescendo, mi sono accorto che la sabbia bollente era un'ottima scusa per trovare momentaneo rifugio sotto gli ombrelloni di sconosciute, ma generose, tedesche.
Insomma aggiungevo bollore a bollore.
Ecco, un commento scritto con i piedi mi pareva di gran buon gusto per godere dell'ombra del tuo ombrellone nuovo.
Ciao :-)
P.S
Quando hai tempo, abilita i commenti anche a chi non ha un account google, forse è meglio.

sally brown ha detto...

§ariela purtroppo mi sono formata a quella scuola che dice che la verità si può dirla solo nascondendola dietro spoglie facete.
del resto è così facile urtare le umane suscettibilità....

§amphy penso di avere fatto del mio meglio...grazie

sally brown ha detto...

cz che giro di parole
/.)

Anonimo ha detto...

ci sono anime che si sentono urtate quando avvertono l'intenzione di urtarle. comunque sì, l'anima umana è molto suscettibile.
:-)

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro, sally.
Ciao!