lunedì 16 giugno 2008

attenzione al sabato

Mentre torno a casa, le auto scivolano veloci sulla strada. Alla guida ragazzi euforici, felici, perchè pensano di essere loro adesso a decidere quando il giro sulla giostra finisce, qual'è la elocità, quale la direzione. ma io che ne so, sono una signora attempata io.


Il sabato è sempre un rischio.
Il Sabato è eccezione, è mattanza, è il carnevale della settimana, è baccanale, è disordine, è sregolatezza, è il permesso di andare oltre le regole.
Il sabato è il nido dell'infanzia e, soprattutto, dell'adolescenza.
Il sabato, da sempre, è meglio della domenica. La domenica si riposa ma il sabato..si trasgredisce.

La trasgressione è la base del potere dell' essere giovani e l'adolescenza è il suo regno. Mettersi alla prova il suo programma di governo. Fin quando hai voglia di trasgredire puoi sperare di avere 16 anni, di essere immortale, di poter ignorare la logica, la matematica e le leggi di gravità.
Inizia tutto lì, nel sabato.
Il sabato si comincia a fumare, il sabato si inizia a drogarsi, di sabato scegli a quale musica appartieni, con quale luce vuoi illuminarti; il sabato si segnano i confini tra la realtà e il suo rifiuto, il sabato ci si lascia andare alle cose più truci, salvo a scoprire il lunedì mattina che non è cambiato niente: non siamo morti, non ci hanno arrestato, il portiere ci fa il solito sorriso e siamo ancora ancora qui, su questa faccia di terra, ad aspettare un altro sabato.
C'è una zona nel nostro cervello che si chiama sabato.

Qualunque buon proposito possa avere, il sabato me lo sbaraglia. Sabato mattina, se non ho molto da fare resto a letto una buona ora in più, anche due a volte. Posso mettere il piede a terra anche alle 10. Poi comincio a guardarmi in giro e ad assaporare il disordine, a cercarlo, a inventarmelo: un' uggiosa trascuratezza, una noncuranza leziosa, una distanza voluta e ostinata dalle cose concrete e reali e una ricerca altrettanto ostinata di motivi nostalgici mi porteranno alla notte, che sarà lunga, avvolgente e naturalmente, satura di fumo. Da estranea mi prenderò cura dell'intrascurabile.

Così, mano mano che mi addentro nella notte il controllo si fa meno severo e attento, fumo più di quelle 20 sigarette che mi sono concesse. Recupererò domattina, con una bella dormita.


Smettere di fumare significa cambiare registro di vita. Lo ammetto con dolore e sofferenza. Lunedì notte evitare di farmi un caffè all'una di notte.


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